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– Aggiornamento al 14 Marzo 2020 –

(1) Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con il Governo e le parti datoriali un “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

(2) Il Protocollo contiene linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio.

L’attuazione delle misure ivi previste è condizione necessaria per la prosecuzione delle attività da parte delle imprese alle quali è per ora consentita tale prosecuzione.

(3) Ferma la necessità di dover adottare rapidamente un Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus che preveda procedure e regole di condotta, va favorito il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro, e per le piccole imprese le rappresentanze territoriali come previsto dagli accordi interconfederali, affinché ogni misura adottata possa essere condivisa e resa più efficace dal contributo di esperienza delle persone che lavorano, in particolare degli RLS e degli RLST, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali. 

(4) Nel rinviare alle lettera del Protocollo, e alle specifiche indicazioni operative di igiene e sicurezza, qui si segnala in particolare:

(4.1) Sono previsti obblighi di informazione e di igiene, anche in relazione alla mobilità interna e esterna.

(4.2) In conformità a quanto disposto dal DPCM 11/03/2020, le imprese potranno, avendo a riferimento quanto previsto dai CCNL e favorendo così le intese con le rappresentanze sindacali aziendali:

  • disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart working, o comunque a distanza;
  • procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi;
  • assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili;
  • utilizzare lo smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il domicilio o a distanza;
  • nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga, valutare sempre la possibilità di assicurare che gli stessi riguardino l’intera compagine aziendale, se del caso anche con opportune rotazioni.

(4.3) E’ indicato di utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione.

(4.4) Nel caso l’utilizzo degli altri strumenti non risulti sufficiente, viene concordato di utilizzare i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.

(4.5) Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.

(4.6) Si prevede la costituzione in azienda di un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo, con la partecipazione – oltre che dei rappresentanti dell’azienda (il protocollo non ne prevede espressamente la partecipazione, ma la stessa pare ovvia e scontata, anche per rendere maggiormente efficace e operativo il Comitato) – delle rappresentanze sindacali aziendali (non quindi dei sindacalisti esterni) e del RLS. 

Questa è forse la previsione di maggior impatto, immaginando che, nella sostanza,  le altre misure siano già state attuate. Occorre quindi attivarsi, già da lunedì, per agevolare la costituzione del Comitato Aziendale COVID-19 in ciascuna azienda.

(5) Siamo in attesa del provvedimento sugli ammortizzatori sociali – che integri quanto disposto dal DL 9/2011, del quale vi daremo conto.

Scarica il Protocollo di Intesa Governo – Parti Sociali

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