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Cass. 15 settembre 2014 n. 19396

Ha effetto anche per il dipendente non iscritto al sindacato l’accordo peggiorativo delle condizioni economiche, siglato con il datore di lavoro per evitare licenziamenti.

Altro passo, stavolta segnato dalla Suprema Corte, in tema di derogabilità in pejus dei contratti collettivi stipulati a livello nazionale da parte degli accordi aziendali. Nel caso specifico, il datore di lavoro, per evitare il taglio del personale, si è visto costretto a ridurre gli stipendi e a modificare gli inquadramenti dei dipendenti; di conseguenza, visto il periodo di crisi economica, l’accordo aziendale prevedeva la mancata corresponsione dell’indennità di trasferta a fronte di una conseguente diminuzione del costo aziendale, che consentiva al datore di evitare così tagli di posti di lavoro. I giudici di legittimità hanno riconosciuto la validità del suddetto accordo, efficace anche nei confronti dei lavoratori non iscritti al sindacato firmatario, benché fosse peggiorativo rispetto alle norme previste dal contratto collettivo nazionale applicato in azienda.