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La Corte di Cassazione ha affermato che è legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore sul presupposto di assenze ingiustificate dal lavoro il cui accertamento sia stato acquisito tramite agenzia investigativa, posto che l’attività di vigilanza non si riferiva all’attività lavorativa vera e propria.

Secondo la Corte  l’intervento delle agenzie investigative è consentito al datore di lavoro non solo in presenza di una avvenuta prospettazione di illeciti, ma anche per il ricorrere del mero sospetto che illeciti possono essere stati compiuti o, addirittura, essere in corso di esecuzione.

Ricorrendo queste ipotesi, l’attività investigativa di vigilanza è lecita, a condizione che non sia riconducibile a una verifica sul mero adempimento dell’obbligazione lavorativa.

Il caso sottoposto alla Suprema corte era relativo al licenziamento del dipendente di una compagnia assicurativa, nei confronti del quale, all’esito di una indagine investigativa, era stato appurato il mancato rispetto dell’orario di lavoro in ufficio e il disimpegno al di fuori dell’ufficio di attività estranee alla sfera professionale, in un arco temporale protrattosi per 10 giorni.

Scarica la sentenza Cass. 4 aprile .2018 n. 8373

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