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Cass. pen. 9 giugno 2014 n. 24057

Il datore di lavoro che fa lavorare i propri dipendenti (stranieri) in condizioni proibitive e di estremo degrado, ospitandoli in locali fatiscenti, è punibile per il reato di maltrattamenti in famiglia.

In tema di condizioni di lavoro, la Suprema Corte di Cassazione, nello statuire la punibilità del datore di lavoro che fa lavorare i propri dipendenti stranieri in una situazione di estrema incuria, ospitandoli in locali fatiscenti e fornendo loro anche il vitto trattenendogli i documenti d’identità per impedirne la fuga, ha riqualificato la condotta originariamente contestata di riduzione in schiavitù (ex art. 600, comma 1, c.p.) come maltrattamenti in famiglia, ai sensi dell’art. 572 c.p.