Cass. 28 marzo 2014, n. 7376
La rilevanza della volontà delle parti ai fini della qualificazione del rapporto di lavoro non può essere disgiunta da una verifica in concreto delle caratteristiche e modalità di svolgimento del lavoro in ordine alla quale non sono elementi irrilevanti la continuità della prestazione, la retribuzione percepita e l’inserimento stabile e prolungato nell’organizzazione degli enti.
Nello specifico, con riferimento alla sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, la Suprema Corte di Cassazione ha precisato che non rilevano le contestazioni di parte datoriale relative alla discontinuità della prestazione lavorativa e ad un presunto rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, poiché occorre, invece, analizzare le concrete modalità di svolgimento del rapporto di lavoro.