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– a cura di Filippo Capurro – Agosto 2023 –

in “Labor – Il Lavoro nel diritto”

La pronuncia sulla quale ragiono in questa nota affronta il tema dei licenziamenti fondati su circostanze che abbiano incolpevolmente indotto il datore di lavoro a irrogarli.

Nella specie il caso riguardava un licenziamento per inidoneità sopravvenuta in relazione al quale l’inidoneità fisica del lavoratore allo svolgimento dell’attività lavorativa era stata dichiarata da una struttura sanitaria pubblica certificante, nell’ambito di un accertamento ex art. 5, L. 300/1970, successivamente modificato in sede giudiziale.

In questi casi ci si domanda se la buona fede, l’assenza di colpa e l’impossibilità dell’inadempimento possano, incidere virtuosamente sulle conseguenze sanzionatorie e quanto meno sulla quantificazione del risarcimento del danno. 

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