Cass. 30 giugno 2014 n. 14756
È inammissibile l’azione giudiziaria promossa dal datore di lavoro per accertare che il comportamento dei dipendenti lede il rapporto fiduciario al punto da giustificarne il licenziamento.
Nel caso di specie, la Suprema Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di una società che aveva promosso un’azione di accertamento del comportamento illegittimo di alcuni suoi dipendenti che avrebbero esposto immotivatamente una querela contro la società medesima: i giudici di legittimità hanno precisato che il ricorso all’azione giudiziaria non può essere preventivo e diretto a giustificare l’estinzione del rapporto lavorativo, mentre risulta ammissibile l’azione di mero accertamento della legittimità di un licenziamento, già intimato, proposta dal datore di lavoro.