ScaricaStampa

Corte Cost. 24 giugno 2015

La Corte Costituzionale, in relazione alle questioni di legittimità costituzionale sollevate con le ordinanze R.O. n. 76/2014 e R.O. n. 125/2014, ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato.

È illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi P.a., ma non per il passato. È questa la decisione della Corte Costituzionale, chiamata a esaminare la legittimità delle norme che hanno imposto il blocco dei contratti e degli stipendi nella Pubblica Amministrazione.

Tale pronuncia, pertanto, non ha effetto retroattivo: è stato in questo modo salvaguardato il principio della parità di bilancio di cui all’art. 81 della Costituzione, e sono state salvaguardate le casse dello Stato per il periodo 2010-2015.

Si riapre, ora, il tavolo di contrattazione con i sindacati: sono infatti passati quasi sei anni, oltre 2mila giorni, dall’ultimo rinnovo del contratto del pubblico impiego che riguarda più di tre milioni di dipendenti, un numero che si è ridotto di 300mila unità dal 2002 al 2013.